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Consumare cibi ultra-processati favorisce l’insorgenza di diabete

Con cibi ultraprocessati si intendono, secondo la classificazione più utilizzata (NOVA), quegli alimenti che contengano esclusivamente o eminentemente ingredienti ottenuti da pesanti trasformazioni industriali (additivi di ogni genere, estratti da altri cibi ecc.) e che presentino, per questo motivo, un profilo nutrizionale scadente. Si riconoscono, in via del tutto generale, da una lista di ingredienti di diverse righe. Il consumo abituale di questi prodotti è stato associato da diverse ricerche alle più classiche patologie cardio-metaboliche, ma, nella maggior parte dei casi, studiando solo popolazioni avvezze a questo tipo di scelte alimentari (leggi Stati Uniti & Co.) e a breve termine.

Questo studio ha invece seguito più di 20000 persone provenienti dall’area mediterranea con un follow-up medio dei partecipanti (il tempo intercorso tra il reclutamento e la raccolta finale dei dati) di 12 anni. Lo scopo era di valutare un maggiore rischio di contrarre il diabete nei soggetti che consumassero cibi ultraprocessati con maggior frequenza.

Le analisi statistiche hanno concluso che il gruppo con il più alto consumo di cibi ultra-processati aveva il 53% di probabilità in più di contrarre il diabete rispetto a quello col più basso consumo. Questo valore è stato reso statisticamente indipendente dagli effetti di peso, attività fisica, sesso, età e calorie totali. Addirittura, con gli aggiornamenti sull’alimentazione dei soggetti dieci anni dopo, il rischio è salito ulteriormente del 12%.

Anche se questo è uno studio epidemiologico senza diretta causalità, le possibili ragioni a supporto di questo risultato così marcato sono svariate: la grande quantità di zuccheri semplici degli alimenti ultra-processati, la loro alta densità calorica, la presenza di additivi che possono comportarsi da interferenti endocrini (che da soli sono già stati correlati a obesità e diabete in altre pubblicazioni).

Insomma, preferite sempre e comunque alimenti freschi e, piuttosto, dedicate voi un’oretta alla cucina per qualcosa di più elaborato a partire da ingredienti non processati, ne gioverà anche la mente.

[Fonte: https://doi.org/10.1016/j.clnu.2021.03.039]

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