Oggigiorno l’industria alimentare e le catene di fast-food stanno facendo a gara per proporre prodotti e ricette sostitutivi di alimenti di origine animale utilizzando una base vegetale, rivendicando l’assoluta similarità sia nelle caratteristiche organolettiche che nella validità nutrizionale. Molti consumatori, spinti anche in qualche caso da motivazioni ambientaliste/etiche, hanno accolto con euforia queste alternative, quasi mai interrogandosi se sia davvero una scelta così sana scegliere questi prodotti (che, giusto per dire, sono sempre prodotti ultratrasformati).
Questo studio indica chiaramente come, ipotizzando di sostituire le porzioni di carne, latte e dessert a base di latte con le corrispettive versioni vegetali (quindi a base di legumi, cereali, tuberi o frutta secca) disponibili sul mercato di oltre 2000 francesi, la qualità complessiva della dieta si riduca apprezzabilmente, tranne che per alcuni nutrienti, come fibre, acidi grassi polinsaturi (acido linoleico e α-linolenico), vitamina E e folati, il cui apporto aumenterebbe. Viceversa, diverse vitamine del gruppo B, calcio, iodio, ferro e zinco risultavano inferiori nel consumo e ponevano a serio rischio di carenza.
Pur dovendo avvertire che questa ricerca sia stata condotta esclusivamente su una base teorica e non modificando effettivamente il regime alimentare del campione, ci vengono forniti utili dati preliminari per comprendere come queste decantate alternative della carne o del latte (le bevande vegetali) siano in realtà problematiche se vi si imposta una dieta a lungo termine, come, per esempio, può essere il caso di molti vegani che, per non rinunciare alla comodità di piatti pronti, si affidano frequentemente a queste opzioni. Ma, purtroppo, l’idea che “vegetale faccia bene”, anche se industriale, è dietro l’angolo di molte persone e il mercato attuale lo dimostra.
Ricordatevi sempre di limitare i cibi ultratrasformati, perché saranno sempre peggiori, nutrizionalmente parlando, di un alimento fresco, anche carneo. E questo si sottolinea sempre troppo poco, ma è un punto fondamentale quando si vuole iniziare a migliorare la propria alimentazione.
Più fresco e meno lavorato per tutti!
[Fonte: https://doi.org/10.1093/jn/nxab146]